Dopo il vertice al Cairo, la premier italiana Giorgia Meloni potrebbe recarsi in Israele per ribadire il sostegno dell’Italia.
Giungono nuove voci sui prossimi appuntamenti di Giorgia Meloni: pare che, secondo quanto appreso dall’Adnkronos, la Presidente del Consiglio stia pianificando un viaggio in Israele, per incontrare il premier israeliano Benjamin Netanyahu. L’Italia intende ribadire il proprio sostegno allo Stato ebraico dopo gli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre.
Giorgia Meloni e il vertice al Cairo
Intanto, nella giornata di domani, la premier Giorgia Meloni si recherà al Cairo per prendere parte alla Conferenza internazionale per la pace organizzata dal Presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi sulla crisi in Medio Oriente.
Insieme ad altri venti Paesi, la Presidente del Consiglio parteciperà al vertice in Egitto per discutere degli “sviluppi e il futuro della causa palestinese e del processo di pace”. Attraverso il summit organizzato dal presidente al Sisi, si punterà l’attenzione sullo sblocco degli aiuti umanitari attraverso il valico di Rafah e l’uscita degli stranieri da Gaza.
L’obiettivo dell’Egitto
Per il presidente egiziano, “questo vertice ha una doppia valenza: una internazionale, allo scopo intanto di arrivare a un’intesa più ampia sullo sblocco degli aiuti umanitari, dopo l’accordo di ieri tra il presidente americano Joe Biden e il premier israeliano Benyamin Netanyahu”.
Tuttavia, il Cairo volge lo sguardo anche alle elezioni presidenziali del 10-12 dicembre, mirando acalmare la piazza che inizia ad agitarsi a causa della guerra Israele-Hamas. Proprio domani, infatti, è stata convocata una manifestazione, che viene definito dal premier egiziano come un “evento raro”.
I presenti al vertice in Egitto
Oltre a Giorgia Meloni, saranno presenti anche i leader di una ventina di Paesi: dal Qatar alla Turchia – con il presidente Recep Tayyip Erdogan – fino all’Arabia Saudita e agli Emirati Arabi Uniti, rappresentati rispettivamente da Mohammed bin Salman e Mohamemd bin Zayed.
Prevista anche la presenza della Spagna con il premier Pedro Sanchez, insieme ai rappresentanti dei cinque Paesi del Consiglio di sicurezza dell’Onu (Francia, Regno Unito, Cina, Stati Uniti e Russia).